Trattando di agriturismo italiano o, meglio, degli agriturismo in Italia, non si parla solamente di attività agricole strettamente connesse ad una seconda attività rappresentata dal turismo; si parla piuttosto di una realtà viva e tangibile, ad oggi, destinata a crescere e a diversificarsi. Non si tratta, dunque, di un semplice posto letto o di ristorazione, ma, come di mostrano le ultime stime, si tratta di un nuovo modo di intendere la vacanza, una nuova spinta alla vita rurale ed una vera e propria calamita per il turismo.
Si assiste così alla diversificazione degli indirizzi: agri-asili, e fattorie sociali sono solo due esempi di quella grande famiglia meglio nota come agriturismo, vi sono anche luoghi in cui sono previsti spazi appositi per i bambini, percorsi didattici o programmi terapeutici o riabilitativi per disabili o infortunati. Il rischio di tutto questo? Dimenticare lo scopo per cui gli agriturismo sono nati, accantonare la principale attività di un agriturismo, che non è il turismo, ma, appunto, l'agricoltura la quale costituisce la base di questa nuova attività. La legge pone allora un freno allo spazio che il turismo dovrà occupare, sottolineando l'importanza dominante dell'attività agricola, per impedire così che gli agriturismo si trasformino in comuni alberghetti sparsi nella campagna; ecco quindi che alcune regioni d'Italia si stanno così muovendo per promuovere e tutelare l'attività turistica fissando saldi paletti in favore dell'agricoltura e dei suoi prodotti.
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